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Il sonno alla guida, un nemico sempre in agguato

Girovagando nella rete ho trovato notizia di un recentissimo simposio svoltosi a Fiuggi dove si parlava tra le altre cose dei pericoli provocati dal sonno durante la guida; in particolare prendeva corpo l’ipotesi che un sempre più frequente disturbo del sonno notturno, molto spesso sottovalutato, sia una delle cause principali di incidenti.
Se pensate che questa sia solo una delle tante teorie non provate, forse può esservi utile la mia esperienza personale.

Cinque anni orsono mi accorsi che i miei periodi di sonnolenza diurna, ma soprattutto alla guida dell’auto erano cresciuti in modo preoccupante anche se tornando indietro con la memoria ne soffrivo già sicuramente anche da adolescente; chiaro, ti dicono, mangi troppo, sei in sovrappeso, sei pigro di natura; vero, anche queste sono sicuramente brutte abitudini che possono indurre alla stanchezza, ma forse potrebbe esserci dell’altro.

Quando giunsi alla soglia di una sosta ogni ora per il caffè o a fumarmi un pacchetto di sigarette per restare sveglio, si presentarono due soluzioni: vendere l’auto o farsi vedere da qualcuno che ci capisse qualcosa.
L’Otorinolarigoiatra fu la soluzione più ovvia; visite di rito e tutto in apparenza normale, poi nel dipanarsi della conversazione al bravo medico venne un sospetto.
Come dormi ? Bene, dissi……..almeno penso.
Abbiamo un nuovo macchinario, potremmo testarlo su di te.
Per farla breve mi sottopose ad una “Polisonnografia”, un esame che mediante ricovero di un paio di giorni rileva con uno strumento elettronico e sensori vari la respirazione notturna.
Risultato finale: “OSAS GRAVE”, 446 apnee notturne ostruttive rilevate in sette ore di sonno “apparente”.
Dico apparente poichè in questo stato io dormivo ma il mio cuore ed il mio cervello erano in costante allarme e non riposavano praticamente mai.
Soluzione: da due anni e mezzo dormo con un respiratore (chiamato CPAPP) che tramite mascherina nasale, insufflando aria ad una certa pressione evita il collasso delle alte vie aeree e quindi respiro normalmente durante il sonno.
Tengo a precisare che durante il giorno, da sveglio, il problema non si manifesta.
Ora mi posso “sparare” anche cinque/sei ore di macchina che sono sempre bello arzillo, non mi addormento più dopo mangiato nè soprattutto sul posto di lavoro (è capitato anche quello). E non russo nemmeno più.
Addirittura nei primi mesi dormivo talmente bene che mi bastavano 4-5 ore di sonno notturno, poi mi svegliavo; ora la situazione si è normalizzata e riesco a farne anche un paio di più.

Non vi scrivo questo per spargere allarmi ingiustificati o eccessivi timori, sappiate però che questa patologia, molto sottovalutata, può provocare gravi danni a livello cardiaco e cerebrale, oltre alle problematiche indotte quando si guida la nostra macchinina in non perfette condizioni fisiche.

Se qualcuno vuol saperne di più basta digitare OSAS su qualsiasi motore di ricerca (che è l’acronimo Inglese di Sindrome da Apnee Notturne Ostruttive) e trova tutte le informazioni; se poi qualcuno vuole parlarne personalmente per meglio conoscere i dettagli o la mia esperienza personale, in qualche modo ci metteremo in contatto.