...sono serie minori ma è pur sempre VENEZIA! ieri promossa in I* divisione (C1)
Ecco un tralcio di commento da VeSport.it
Tremilacinquecento veneziani travolti dalla gioia per tre gol segnati da chi?
Ma da altri due veneziani come loro: Bocalon e D'Appolonia.
I dirigenti russi scoppiano dalla felicità e telefonano al presidente Korablin.
Il Venezia ha un cuore infinito, proprio come si diceva in sede di presentazione: vince chi ha più cuore, come Bocalon, come D'Appolonia. Capaci da soli di scardinare la forza di una grande squadra come si è dimostrato oggi il Monza.
Ma anche il Venezia è una grande squadra.
Mai arresa, due volte sotto, due volte in pari.
E, quando serviva una terza volta, per non arrivare ai supplementari date palla a Davide D'Appolonia, uomo veloce quanto Bolt, ma lui oltre che le gambe porta anche palla e la infila in rete.
Bella, drammatica, giocata come finale comanda.
Senza risparmio e senza...ritegno.
Peccato per i bravissimi brianzoli che meritavano come i vincitori.
Ma gli arancioneroverdi hanno meritato dal primo all'ultimissimo minuto.
Stringata la difesa quanto basta, tonico il centrocampo quanto serve, feroce l'attacco quando ci vuole.
Leone Godeas ha ancora migliaia di chilometri di energia da fare da balia a tutti.
E' una vera festa, sofferta, meritata, voluta.
Un uomo, comunque, su tutti: Stefano Sottili, uno stratega che usa l'allegria prima che i muscoli. Per lui un gioco si deve giocare. Fino all'ultimo secondo.
E si finisce sempre col sorriso.
Il Venezia torna nella terza serie, con cuore, con intelligenza, con un grande e ritrovato pubblico.
Fa caldissimo, ma chi lo sente?
Quello che si sente è "Pope oè" che basta e avanza.