la maledizione del filtro antiparticolato

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LucaD.P.
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la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda LucaD.P. » mercoledì 20 marzo 2019, 10:30

linko e pubblico un articolo molto interessante che spiega senza troppa tecnica e paroloni la situazione odierna. Ma anche come si sia fatto silenzio omesso molte cose.

Nell'ultimo decennio non è cambiato nulla.. anzi la situazione è peggiorata

https://www.sicurauto.it/news/la-maledi ... resh_ce-cp

Buona lettura

Le contro-indicazioni del dispositivo colpiscono ancora gli utenti con gravi conseguenze per affidabilità e sicurezza. Gli automobilisti continuano a pagare un prezzo troppo alto per talune scelte tecniche derivanti dalle varie normative sulle emissioni. Il filtro antiparticolato continua a colpire pesantemente le tasche degli utenti, ignari di aver fatto una scelta molto onerosa ma, talvolta, anche pericolosa. Andiamo per gradi.

Motore in prestazioni ridotte
Le prime amare sorprese ebbero inizio subito dopo l’introduzione dei primi filtri antiparticolato sulle diesel Euro 4: dopo alcuni giorni di uso esclusivamente cittadino iniziavano ad accendersi le spie ed apparire messaggi sul display per segnalare il motore in “prestazioni ridotte” e che era necessario passare in officina (o nella migliore delle ipotesi percorrere a 100 Km/h almeno 50 km su strada libera) per la rigenerazione forzata del filtro ormai intasato.
Disagio e spesa a parte, lo stupore e la rabbia degli utenti derivavano più dalla constatazione che nessuno li avesse informati prima di tale spiacevole eventualità ed anche gli addetti ai lavori spesso cadessero dalle nuvole (o facevano finta). In realtà, gli effetti collaterali del filtro antiparticolato erano noti fin dall’inizio alle Case automobilistiche ma venivano regolarmente sminuiti o sottovalutati durante i corsi tecnici destinati alla rete di assistenza. Le scadenze teoriche per la rigenerazione prevedevano, sulla carta, percorrenze più lunghe ed il rischio di trovarsi dopo pochi giorni di uso urbano col motore in emergenza era considerato molto remoto. Falso ottimismo interessato?

Sostituzione dell’olio anticipata
Ma a chilometraggi assai limitati ecco arrivare la seconda mazzata per i poveri, ignari utilizzatori di auto diesel Euro 4 con Dpf o FAP, inizialmente contenti di poter circolare in città anche nei giorni di blocco. Per i più fortunati, il solito display avverte che è necessario recarsi in officina per sostituire l’olio motore. Ma come ! I tagliandi periodici sono previsti ogni 15 mila o 20 mila Km ed ora bisogna cambiare l’olio (ovviamente a pagamento) dopo appena 3000 o 5000 Km. Ma siamo matti! Naturalmente, anche stavolta, nessuno in concessionaria si era preso la briga di informare preventivamente l’utente e meno che mai si trova traccia sui manuali uso e manutenzione di tale eventualità. Alla faccia della trasparenza, della corretta informazione al consumatore, del Codice del Consumo, della Direttiva UE e chi più ne ha più ne metta.

Le officine sono poco chiare
In officina spiegano ai clienti imbestialiti che l’auto viene usata troppo in città, che l’olio va cambiato perché ormai diluito dal gasolio in eccesso delle post-iniezioni necessarie per riscaldare il filtro antiparticolato che altrimenti non funzionerebbe. Ai clienti incolpevoli non sfugge il paradosso: hanno scelto una diesel dotata di Dpf o FAP per poter circolare sempre anche in città e poi vengono pesantemente penalizzati proprio dall’uso urbano che dovrebbe essere il terreno ideale per sfruttare i vantaggi di tale dispositivo. Prodigi della tecnica… Nel frattempo i numerosi proprietari di vetture diesel Euro 4 prive di filtro (che fortuna) ma regolarmente e legittimamente in commercio, si sentono presi in giro, discriminati e danneggiati dalle varie amministrazioni comunali che ne vietano la circolazione nelle zone urbane, in aperta violazione delle Direttive UE.
Ma non è finita: ecco la terza puntata della triste telenovela, la più drammatica. Diversi mesi or sono mi erano giunte voci di alcuni casi di motori diesel che restavano ai massimi regimi senza che il guidatore potesse fare nulla per spegnerli. Nulla di nuovo, pensai; si tratterà di quei turbo-diesel molto sfruttati ed usurati a livello di cuscinetti del turbocompressore sui quali si verifica la nota aspirazione di olio motore dal turbo che provoca lo spiacevole fenomeno dell’autoalimentazione del motore fino a prevedibile rottura per mancanza d’olio. In effetti il fenomeno era quello appena descritto ma si trattava di vetture nuove, coperte da garanzia, con poche migliaia di Km: impossibile che la causa fosse l’eccessivo gioco dei cuscinetti del turbocompressore.

Troppo olio nella coppa ed il motore impazzisce! Colpa del FAP…
Succede, come abbiamo visto nell’articolo precedente che il gasolio incombusto in eccesso delle post-iniezioni coli attraverso i cilindri nella coppa dell’olio andando ad aumentare progressivamente il livello dell’olio motore, alterando nel contempo le sue proprietà lubrificanti. Quando la percentuale di gasolio disciolto nell’olio raggiunge la soglia di rischio del 7-10% dovrebbe apparire un messaggio sul display (sulle vetture che ne sono dotate) che invita l’utente a sostituire in anticipo il lubrificante. Su alcune vetture esiste una terza tacca sull’astina di livello olio, indicante il livello max. di guardia ma quanti guidatori oggi hanno la sana abitudine di controllare periodicamente il livello olio motore? Tuttavia, può succedere che la vettura non dia alcun avvertimento e un brutto giorno il guidatore si trovi all’improvviso con i giri del motore alle stelle senza che possa far nulla per tornare alla normalità o spegnerlo (girare la chiave del quadro sarebbe inutile). L’unica manovra possibile per cercare di arrestare il motore è inserire, a vettura ferma, il rapporto più lungo (la quinta o la sesta marcia) e frenare a fondo rilasciando la frizione. Con il cambio automatico ciò non è possibile e non resta che mettere in N aspettando gli eventi…

L’eccesso di olio misto a gasolio
L’eccesso di olio misto a gasolio nella coppa innesca il fenomeno di autoalimentazione del motore attraverso il sistema di ventilazione / ricircolo vapori olio dal monoblocco, collegato di norma al condotto di aspirazione aria diretta al turbocompressore. D’altra parte, l’olio aspirato dal turbocompressore in eccesso d’aria, è un buon combustibile e miscelato al gasolio lo è ancora di più. Il fenomeno, in ogni caso, è molto grave e pericoloso, sia per gli ingenti danni conseguenti, che quasi sempre non vengono riconosciuti dal fabbricante, sia perché la rapidità e l’imprevedibilità dell’evento o le particolari condizioni stradali ed ambientali, non sempre consentono di evitare incidenti e conseguenti lesioni agli occupanti od a terzi. Né può essere accettabile sul piano giuridico ed etico il comodo alibi delle Case costruttrici che si ritengono sollevate da ogni responsabilità oggettiva solo perché la tale vettura è dotata di spia o messaggio di avvertimento per l’utente. L’utilizzatore deve essere correttamente informato, anche tramite la documentazione a corredo del veicolo, dei reali rischi connessi all’uso dell’auto o al posticipo di certe operazioni di manutenzione ritenute di routine dall’utente comune.


L’olio si cambia troppo spesso
Se non è spiegato a chiare lettere, un normale utilizzatore con nessuna conoscenza tecnica specifica (ossia la stragrande maggioranza degli utenti), non può ragionevolmente immaginare che se non cambia l’olio a 3000 km anziché alla normale scadenza prevista, rischia di distruggere il motore e il danno non lo riconoscerà nessuno. E’ di questi giorni la notizia di un importante richiamo da parte di Volvo che coinvolge gran parte della gamma dotata di motore diesel 5 cilindri, proprio per ovviare a tale potenziale problema. In Italia le Volvo (Euro 4 con Dpf) interessate al richiamo sono 14381. In un articolo sull’argomento apparso sul fascicolo di luglio della rivista 4Ruote, si riportano anche alcuni casi verificatisi sulle Fiat 500 MJT (nata Euro 5) con Dpf ma è chiaro che potenzialmente il fenomeno interessa anche altre Case. Proprio in questo periodo mi sto occupando, in veste di perito di parte, di un caso legale analogo riguardante una vettura di alto costo.
Ultima modifica di LucaD.P. il giovedì 21 marzo 2019, 7:55, modificato 2 volte in totale.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda bandit66 » mercoledì 20 marzo 2019, 12:23

Uso la macchina tutti i gironi per andare al lavoro, 16 km andare e 16 km tornare e in quasi ogni tragitto mi si accende la spia del sensore che ho messo (fatto da Michele KKKQQ) una rottura di palle, spesso arrivo al parcheggio con la spia accesa e devo stare in auto con motore acceso finché non si spegne. Mediamente faccio più di 22000 km anno, quindi avevo necessità del diesel, quando ho preso l'auto (dicembre 2017) il venditore mi ha solo chiesto quanti km facevo all'anno, non ha parlato di tragitti o problematiche del DPF...
Poi, non aver predisposto una spia che indicasse la rigenerazione la dice lunga su questo comportamento truffaldino da parte della casa costruttrice.
inoltre non capisco perchè se la devo portare in officina a causa del gasolio che va ad inquinare l'olio motore, se l'auto è ancora in garanzia, lo dovrei pagare io la riparazione.....
boh
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Bud » mercoledì 20 marzo 2019, 12:50

Se si accende ogni volta o c'è un problema per il quale parte la rigenerazione e non riesce mai a finirla o la spia funziona male.
Io faccio di norma tragitti anche più corti (10 km andata e 10 il ritorno) ma mi parte sì e no una volta la settimana.
p.s. con un po' di esperienza ed utilizzo, non serve la spia ma basta verificare il voltaggio.

Per capire quale sia lo stato del tuo dpf potresti provare ad utilizzare un'interfaccia OBD e verificare qualche parametro (es. la % di particolato): trovi qualche info qui, verso la fine: viewtopic.php?f=62&t=17923
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda LucaD.P. » mercoledì 20 marzo 2019, 12:58

ma le qashqai non le vendono mica solo le concessionarie nissan, che almeno nascondendo il problema ti filtrano qualcosa, io la presi in un multimarca e mi chiese solo se la volevo benzina o diesel :mrgreen:
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Leon83 » mercoledì 20 marzo 2019, 13:27

Onestamente mi sembra un articolo scritto coi piedi, da una persona che ha ricevuto informazioni solo ed unicamente da dei centri DeFAP\DPF.
E' vero che in principio con le prime €4 alcuni motori non si adattavano perfettamente al DPF (vedi il diesel Mazda che diluiva troppo l'olio o il diesel 1.3 Mjet Fiat che aveva un contatore di rigenerazioni, di cui dopo un tot di rigenerazioni, indipendentemente se concluse con successo o meno, mandava il motore in protezione per olio degradato), ma sono casi, sopratutto il secondo, di utente che usava davvero il diesel per pochi km al giorno, con frequenti accensioni e spegnimenti.
Le scene apocalittiche descritte da questo giornalaio ( non giornalista, e mi scuso con i giornalai che sicuramente hanno più intelligenza dell'articolista) di gente costretta a far 50km a 100kmh per liberare il filtro sono solo ed esclusivamente una palla.
Ho avuto diverse auto a gasolio , tutto col DPF, di cui:
Leon FR TDI 170 cv anno 2007
500 Mjet 2010
Ibiza Fr 2.0 TDI 2011
QQ 1.5 2017
Di queste la Leon a volte mi costringeva a far 5 minuti di tangenziale con una marcia bassa (ad esempio 4°) se dopo tot rigenerazioni fallite mi si accendeva la spia, ma non andava mai in protezione.
La 500 nonostante avesse un dpf che non era programmato allo stato dell'arte, sono riuscito a fare 30000km prima che mi si accendesse la spia di olio degradato, e l'utilizzo era 40% città, il resto mix tra extra e autostrada.
Ibiza mai un problema, ti accorgevi della rigenerazione solo dal motore con minimo un pò più alto e dal motore più rabbioso.
QQ mai avuto problemi di rigenerazioni.

Poi possiamo dire tutto quello che vogliamo sui venditori che non avvisavamo dei problemi dati dall'uso inappropriato di un diesel, ma di quello non è certo il venditore a doverti informare (anche perchè la media dei venditori ha la stessa enfasi nella vendita di un auto come in quella di una scatoletta di tonno).
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Leon83 » mercoledì 20 marzo 2019, 13:32

LucaD.P. ha scritto:ma le qashqai non le vendono mica solo le concessionarie nissan, che almeno nascondendo il problema ti filtrano qualcosa, io la presi in un multimarca e mi chiese solo se la volevo benzina o diesel :mrgreen:


Non nascondono un problema, perchè è un problema che non esiste. Non mi pare di vedere in tangenziale quantità enormi di QQ che cercano di stappare il filtro..
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda LucaD.P. » mercoledì 20 marzo 2019, 13:43

non esiste dici ? :mrgreen:

e i soldi che mi prendevano nelle concessionarie ogni volta che andavo per il dpf intasato ogni mese :mrgreen: :alright: (fortunatamente poche volte tanto non risolvevano)

l'ultima volta che andai in nissan "prima di eliminarlo il dpf intendo e risolvere tutti i problemi" mi presero 360 euro per cambio olio e lavaggio dpf ma questo dopo averla tenuta in officina due giorni accesa col riscaldamento a palla per cercare di forzare la rigenerazione, il mese successivo stavo punto e accapo, e i 360 euro ?? Alle mie richieste non sapevano cosa dire .. ma daii :alright:
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Leon83 » mercoledì 20 marzo 2019, 18:38

Avrai avuto qualche problema bello grosso nella gestione delle rigenerazioni che in service non hanno saputo individuare , ma mi pare che i casi di problemi simili al tuo si contino sulle dita di una mano.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Ciccius » mercoledì 20 marzo 2019, 22:54

Parli di situazione odierna e l'articolo é del 2010 :-k
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Bud » giovedì 21 marzo 2019, 8:30

Perché lui intende che la situazione odierna è ancora peggiore di quanto descritto nell'articolo del 2010.

Cosa tutta da vedere.
Mi trovo perfettamente d'accordo con Leon83. Luca ha avuto una pessima esperienza col DPF e sta facendo di tutta l'erba un fascio, ma fortunatamente non è così.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda LucaD.P. » giovedì 21 marzo 2019, 10:19

ma veramente le officine nissan dove sono stato io erano piene di persone con problemi specie 1.6dci solo che non tutti scrivono sui forum

*Aggiungo: che in questo forum c'è un post di 139 pagine aperto a marzo del 2015 dove ci sono diverse persone che lamentano problemi legati al filtro antiparticolato

a me poi ormai mi frega poco, il dpf ormai avendolo tolto le rigenerazioni sono solo un lontano ricordo, il mio qashqai col nuovo scarico racing fatto su misura va una bomba , quindi Ciao
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Bud » giovedì 21 marzo 2019, 10:53

è plausibile che a Roma e dintorni ci sia una concentrazione superiore alla media di auto con problemi: tante persone, tante auto, tanto traffico => uso non ottimale di auto a gasolio.
d'altronde le officine ci sono apposta per risolvere i problemi legati alle auto, quindi, se non li trovi lì quelli con problemi, dove potresti trovarli? negli ultimi anni, internet, forum e gruppi di discussione vari ne hanno raccolti un bel po', ma è ovvio che, appassionati a parte, normalmente chi non ha problemi tende a non conoscerne nemmeno l'esistenza, dei forum di discussione...

... tutti questi motivi per giungere alla conclusione che, sul totale delle auto circolanti, quelle che hanno avuto problemi al DPF quante saranno?
Prova a pensarci. Per quanti casi tu possa trovare, saranno sempre una percentuale minima sul totale del parco auto circolante.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda stefgio59 » giovedì 21 marzo 2019, 11:38

Daccordissimo con Luca dp ,dire che il problema non sussiste, e' semplicistico e fuorviante, ci sono centinaia di migliaia di persone la fuori che stanno imprecando in Greco, pensate che tutti sappiano delle rigenerazioni da fare, e da completare come si sa' in questo sito?
i diesel sono in mano anche a donne e persone anziane, che del completamento della rigenerazione, non ne sa' un emerrita ceppa , anche perche' nessuno gle l ha' mai detto, e come e' giusto che sia prendono un' auto per correrci e basta.
E poi tra' questi ce ne sono tanti che fanno anche 20/25 mila km annui, pero con tante soste, e conviene prendere un diesel, non e' solo per moda credetemi.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Ciccius » giovedì 21 marzo 2019, 16:04

Sul fatto che ci vorrebbe più informazione per tutti sono d'accordo.
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Re: la maledizione del filtro antiparticolato

Messaggioda Leon83 » giovedì 21 marzo 2019, 16:39

stefgio59 ha scritto:Daccordissimo con Luca dp ,dire che il problema non sussiste, e' semplicistico e fuorviante, ci sono centinaia di migliaia di persone la fuori che stanno imprecando in Greco, pensate che tutti sappiano delle rigenerazioni da fare, e da completare come si sa' in questo sito?
i diesel sono in mano anche a donne e persone anziane, che del completamento della rigenerazione, non ne sa' un emerrita ceppa , anche perche' nessuno gle l ha' mai detto, e come e' giusto che sia prendono un' auto per correrci e basta.
E poi tra' questi ce ne sono tanti che fanno anche 20/25 mila km annui, pero con tante soste, e conviene prendere un diesel, non e' solo per moda credetemi.

Ma scusa,un venditore deve fare il suo lavoro, cioè vendere.. Se fossi al suo posto e uno ti chiede informazioni sul prodotto, andresti a sconsigliarlo perdendoci dei soldi? Onestamente non credo proprio. Se compri un prodotto e questo non corrisponde alle tue esigenze ma colpa è solo del cliente, non certo del venditore.
Ti faccio un esempio: se avessi preso l'xtrail invece del qashqai non avrei potuto metterlo in box, perché a pelo entra il Qashqai.. La colpa dell'acquisto sbagliato di chi è?
Sarebbe ora che le persone si prendano le proprie responsabilità, senza tirare fuori scuse sulle colpe di altri.
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